Cultura

C’è più fascino in una lettera che in millecinquecento email

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna

  • Per corrispondenza si può votare, edificare un immaginario o un linguaggio, studiare, sovvertire più le leggi del tempo che quelle dello spazio. La quotidiana meraviglia della posta ha a che vedere, credo, con quella del quotidiano.
  • Il terzo motivo per cui sono ossessionato dalla posta è Chiara Valerio, la scrittrice. Prima della mezzanotte mi propose di tradurre insieme a lei l’epistolario tra Virginia Woolf e Lytton Strachey. 
  • Lei mi avrebbe spedito la traduzione della prima lettera di Virginia e io avrei replicato con la prima risposta di Lytton, e così via. Cominciammo a gennaio, l’anno si rivelò straordinario.

Gentile Lettore, C’è niente di più incredibile della posta? È talmente incredibile che persino i più audaci mondi inventati non sanno replicarla, nella sua banalissima inverosimiglianza, e la sostituiscono dunque con gufi incantati, corvi addestrati, ologrammi affidati ai dischi rigidi dei droidi, lunghissime perigliose cavalcate e arcangeli gabrieli. Zoom, per dire, lo aveva già descritto per filo e per segno David Foster Wallace, un quarto di secolo fa, con la videofonia di Infinite Jest; l

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