- Spike Lee, il primo presidente nero della Croisette, ha decretato il trionfo della seconda regista donna in 74 edizioni, 28 anni dopo Jane Campion per “Lezioni di piano” (1993), ed era così impaziente di dare l’annuncio da farselo sfuggire a inizio cerimonia con un clamoroso spoiler.
- “Titane” è un film volutamente disturbante definito “body horror”, amato dai cinefili duri e puri tanto quanto stroncato e fischiato da altri: la protagonista, sopravvissuta da bambina a un incidente grazie a un innesto di titanio nella testa, diventa una ballerina con la passione fetish per le auto ma anche un’assassina seriale.
- «La trasformazione e la fluidità di genere non sono un pamphlet politico, per me, ma il modo in cui vedo il mondo. E la mostruosità è un’arma per spostare i muri della normalità», spiega la regista.
Una ragazza messa incinta da una Cadillac non si era mai vista prima di “Titane", il film di Julia Ducournau che ha vinto al Festival di Cannes. «È genio e follia», ha aggiunto Spike Lee. E così il primo presidente nero della Croisette ha decretato il trionfo della seconda regista donna in 74 edizioni, 28 anni dopo Jane Campion per “Lezioni di piano” (1993), ed era così impaziente di dare l’annuncio da farselo sfuggire a inizio cerimonia con un clamoroso spoiler. È una Palma d’oro sovversiva,



