Il primo vero scandalo, e imprevisto, sul palco di questo Sanremo ha come inaspettato protagonista Blanco. E sarà uno di quei momenti iconici che resteranno per sempre nella storia del festival: il vincitore in carica, arrabbiatissimo perché non riusciva a sentire il ritorno della sua voce mentre stava cantando, ha preso a calci i fiori che facevano da scenografia. Regalando l’immagine inedita di un cantante che invece di distruggere gli strumenti ha distrutto i vasi, creando comunque un macello sul palco.

Dopo l’esibizione, Blanco ha cercato di giustificarsi, prendendosi altre critiche: «Non sentivo più la voce, ho deciso di divertirmi comunque». Dalla platea lo hanno riempito di fischi e insulti, come era prevedibile. Il presentatore Amadeus è sembrato altrettanto imbarazzato e in un primo momento gli ha proposto di tornare a cantare in seguito (prendendosi anche lui dei fischi dalla platea).

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Il precedente

E così torna alla mente un precedente a Sanremo. In quel caso, era il 2001, i protagonisti erano i Placebo. Fecero una scelta molto più classica: distrussero bassi e chitarre contro gli amplificatori. Anche in quel caso il pubblico dell’Ariston non la prese molto bene. Altra strana coincidenza: oggi proprio come allora, dopo il momento d’imbarazzo è stato trasmesso lo spot dedicato alla regione Liguria.

Sono passati più di vent’anni e poco importa se ora ci sono i Måneskin che distruggono le loro chitarre a Las Vegas. Il festival è un tempio, anche un po’ bigotto, che riserva solo fischi a chi prova a violarlo. Blanco lo ha capito sulla propria pelle: l’Italia nazionalpopolare si innamora e disinnamora del rock a ritmo alterno.

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