COSE DA MASCHI

Nel film “Titane” la maschilità è un travestimento protettivo, come nella vita

Nella foto: Agathe Rousselle. Red carpet del film Titane
Nella foto: Agathe Rousselle. Red carpet del film Titane
  • Quando ho ricevuto la prima mail con il lancio di Cose da maschi, ho pensato all’istante di voler contribuire. Tuttavia mi sono sentita insicura: ho il diritto, io che mi identifico come donna, di parlare di maschilità?
  • Alcuni mesi fa, quando mi sono trasferita a Cambridge, nel Massachusetts, per i miei studi di dottorato, ho avuto una lunga conversazione con un uomo sui trent’anni che, come me, è cresciuto con modelli di riferimento femminili e queer. Anche lui, uomo etero e cis, ha imparato a indossare la maschilità solo tardi, e solo per convenienza.
  • Il film che ha vinto la Palma d’Oro all’ultimo festival di Cannes parla proprio di questo: di come la maschilità sia una performance, o addirittura un travestimento. E di come solo la vulnerabilità (all’antitesi del concetto tradizionale di virilità) apra uno spiraglio nel soffocante camuffamento del machismo. Clicca qui per iscriverti gratuitamente alla newsletter e segui tutti i contenuti di Cose da maschi.

Quando ho ricevuto la prima mail con il lancio di Cose da maschi, ho pensato all’istante di voler contribuire. Non solo perché, da laureanda a Princeton, ho studiato proprio questioni di genere nell’ambito dell’Italianistica con Alessandro Giammei, ma anche perché alcuni pensieri sullo spettro di cui tratta la newsletter occupano la mia mente ogni giorno, da sempre. Altrettanto istantaneamente, tuttavia, mi sono sentita insicura: che potrei dire, io che mi identifico come donna, di queste sfu

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