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Gli assistenti digitali sono i «nuovi camaleonti»

Ciò che governa il funzionamento dei cosiddetti assistenti IA non è l’imitazione, ma la simulazione che rischia di assorbire la capacità simbolica che ha sempre caratterizzato le culture umane. Questi sistemi però sono una risorsa per salvarci da noi stessi, perché ci impongono un dialogo

  • Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani, sullo sfogliatore online e in edicola.

Li chiamo “nuovi camaleonti”. Come il piccolo rettile dall’epidermide iridescente si aggirano tra di noi, mimetizzandosi, generando parole che suonano umane e immagini che paiono vere. Parlo naturalmente dei cosiddetti assistenti Ia, gli agenti più o meno segreti o palesi con i quali ormai interagiamo quotidianamente quando usiamo i nostri dispositivi: nell’attesa che la prossima generazione di palmari, laptop e tavolette, o innesti, disegnati ergonomicamente per loro, invadano il mercato e colo

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