Chiuso per noia (Adelphi 2025, a cura di Anna Longoni), raccoglie l’attività di Flaiano come recensore cinematografico. E distingue due periodi, dall’epoca fascista al dopoguerra: il primo, tra il 1939 e il 1948, e il secondo, tra il 1949 e il 1951
È probabile che nella Roma degli anni Cinquanta, via Veneto, più che un luogo d’indubbio charme, fosse un punto d’osservazione. L’Italia s’incamminava sul percorso che, non senza qualche curva cieca, ci avrebbe portati dove siamo ora, e che da lì si poteva osservare nelle sue raggelanti contorsioni. Per questo, gli scritti di Ennio Flaiano, che assieme al suo gruppo di amici proprio da lì osservava tanto ambivalenti trasformazioni, potrebbero oggi rivelarsi non solo illuminanti ma persino terape



