Il liceo del made in Italy (MiI) non convince, così è stata prorogata a giovedì 18 gennaio la scadenza per richiederne l’attivazione. Mentre da giorni si moltiplicavano le notizie di bocciature provenienti dai collegi docenti di tutta Italia, lunedì 15 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha scritto a tutti gli Uffici scolastici regionali per comunicare la proroga. Per il ministro Giuseppe Valditara, a dispetto delle apparenze, «i numeri per ora sono incoraggianti», per cui non resterebbe che attendere «i dati definitivi nei prossimi giorni»: così ha dichiarato in un’intervista alla Stampa qualche giorno fa.

Tuttavia, i dati provenienti da un campione di 118 scuole, monitorate dal Comitato salvate il Les, mostrano che la percentuale di istituti che hanno richiesto l’attivazione non arriva al 23%. In tutta Italia le scuole che potrebbero attivarle sono 419. Il Les è il liceo economico sociale, un’opzione del liceo delle scienze umane attivata nel 2010, che dovrebbe fornire allo studente, secondo le intenzioni ministeriali, «competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali».

L’insegnamento di diritto, economia, sociologia e psicologia, garantito da docenti laureati e ormai in gran parte specializzati nell’insegnamento, grazie alla frequentazione delle varie scuole di specializzazione e dei tirocini formativi attivi, ha consentito di convincere a iscriversi al Les quasi 76mila allievi e allieve nel 2022/2023, salite nel 2023/2024 dal 10,3% delle iscrizioni totali all’11,5%. Questa fiducia contribuisce a spiegare come mai il Comitato salvate il Les, nato per il riconoscimento e la salvaguardia dell’identità del liceo economico sociale, sia riuscito a mobilitare centinaia di docenti che hanno respinto la proposta di attivare il liceo del made in Italy.

In effetti, non si sentiva il bisogno di un nuovo indirizzo, e nei fatti per adesso non c’è praticamente quasi nessuna differenza tra le due opzioni, tenendo conto che la suddivisione delle materie per adesso è stata immaginata solo per il biennio.

Perché per salvare il Les occorre bocciare l’attivazione del MiI? Non possono coesistere? A lasciare con il fiato sospeso è una nota ministeriale del 28 dicembre: dal prossimo anno scolastico potranno essere attivati, a partire dalle classi prime, i percorsi liceali del made in Italy e «contestualmente – afferma la nota – l’opzione economico-sociale confluisce nei percorsi liceali del made in Italy». Come va interpretata questa indicazione?

Il disegno di legge che istituisce il liceo del made in Italy è stato approvato sul fil di lana affinché si potesse inserire fra le scelte degli istituti superiori anche quella del MiI: approvata dal parlamento il 20 dicembre, la legge n. 206, recante «disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy», è stata pubblicata in gazzetta ufficiale il 27 dicembre, il 28 è partita la nota ministeriale. Alcuni collegi dei docenti, che avevano già votato per l’attivazione del MiI prima dell’entrata in vigore della legge, sono stati addirittura riconvocati. Tutta questa fretta perché dal 18 gennaio le famiglie potranno iscrivere figlie e figli alle scuole superiori. I tempi, però, sono troppo stretti. La pressione da parte del governo e delle dirigenze scolastiche allineate ai dettami della maggioranza è fortissima, ma la tempistica, secondo quanto dichiarato al «Foglio» dal presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, non è compatibile con il «ciclo di vita della scuola».

Martedì scorso, il Comitato salvate il Les ha scritto al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, a cui si deve l’epiteto del MiI quale «baluardo per la crescita sostenibile e la valorizzazione del talento italiano su scala internazionale». Il Comitato chiede se il Urso «ha veramente intenzione di estinguere con la forza un indirizzo valido e in crescita, con la sola motivazione economica di farne nascere uno nuovo, ancora debole, a costo zero». Il comma 4 dell’articolo 18 della legge che istituisce il percorso liceale del made in Italy, stando all’interpretazione dei giuristi e delle giuriste del Comitato, non prevederebbe l’estinzione. Ed è quanto assicura la deputata della Lega Giovanna Miele, che in un comunicato afferma: «Il liceo economico sociale continuerà a esistere.» E già si parla di fake news, nella normale dialettica tra propaganda e contropropaganda.

© Riproduzione riservata