Cultura

«Fotografo per non scomparire». La poesia inquieta di Alessandra Sanguinetti

La fotografa argentina lunedì inaugurerà una mostra alla Fondazione Cartier-Bresson di Parigi. «Ogni immagine, anche il selfie più banale, è una sorta di negazione della morte»

La felice ripubblicazione del suo libro d’esordio, On The Sixth Day, e l’inaugurazione di una sua mostra, lunedì, alla Fondazione Cartier-Bresson di Parigi, offrono l’occasione per ripercorrere, in prospettiva, il lavoro di uno dei grandi nomi della fotografia contemporanea, quello di Alessandra Sanguinetti. Il volume, apparso nel 2005 e andato presto fuori catalogo, ha contribuito enormemente alla fortuna della fotografa argentina nata a New York e cresciuta a Buenos Aires, oggi membro di primo

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