LE NOSTRE CONFESSIONI DELLA CARNE

Foucault non aveva previsto la nuova politica confessionale

 

  • Mitchell Dean e Daniel Zamora hanno appena pubblicato “The Last Man Takes LSD. Foucault and the End of Revolution” (Verso edizioni). Il “viaggio” di Foucault è legato a una sua svolta intellettuale: il filosofo francese arrivò a reinterpretare i movimenti del ‘68 e a diventare un critico dello stato sociale. Dean e Zamora offrono una lettura inedita di Foucault. 
  • In questo contributo per Domani, i due accademici e intellettuali partono dalla critica al nesso confessionale dello stato sociale a cui Foucault ha preso parte. E osservano che non ha portato a un ritiro dalla confessione, ma alla sua intensificazione e moltiplicazione nel dominio pubblico.
  • Le confessioni, invece che essere silenziose e segrete nel confessionale, hanno preso le forme rumorose e pubbliche di penitenza delle prime comunità cristiane. Questo nuovo tipo di politica confessionale oggi ha la forma dei post sui social media, delle aziende come Coca Cola o Disney che formano il personale a «essere meno bianco» e «affrontare il senso di colpa».

 

Negli ultimi due anni l’attivismo sociale, e in particolare l’antirazzismo, sembrano aver acquisito un carattere curiosamente rituale. Un caso esemplare potrebbe essere quello che ha riguardato, l’8 giugno del 2020, i membri democratici al Congresso, in occasione dell’introduzione del disegno di legge “Justice in Policing”, poco dopo l’omicidio di George Floyd da parte della polizia. Nelle fotografie i membri del Congresso sono ritratti inginocchiati sul ginocchio destro. Sono rimasti in silenz

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