Il racconto

Il sangue di mio fratello nelle strade di Genova

21.07.2001 GENOVA INTERNI G8 NELLA FOTO: SCONTRI IN CORSO ITALIA © MAURO SCROBOGNA LAPRESSE
21.07.2001 GENOVA INTERNI G8 NELLA FOTO: SCONTRI IN CORSO ITALIA © MAURO SCROBOGNA LAPRESSE
  • Se ci penso, a parte questi ultimi due fatti, negli anni ho scritto solamente un raccontino il cui protagonista era mio fratello da piccolo, e l’ho descritto per come lo vedevo mentre facevamo delle cose insieme.

  • Però, non è che poi di Pietro io mi ricordi tanto; in quei momenti, io guardavo il cane (o guardavo il ghiaccio, o la zappa, o le vipere, o qualunque affare stessimo spericolando). Io e Pietro eravamo un’entità.

  • Poi nel 2001 abbiamo preso un pullman con la Fiom e siamo andati a Genova. Avevo la nausea, e un terrore che credevo esistesse soltanto nei sogni; non riuscivo a ritrovare mio fratello, non sapevo se avesse scavalcato, se fosse al di là in mezzo al sangue.

Nella borgata sotto casa nostra c’era un cane nero impestato. Aveva qualcosa del cane lupo, ma era un bastardo. Forse l’aveva incattivito la catena – ma quand’eravamo piccoli io e Pietro, i cani bene o male stavano tutti alla catena, oppure liberi in giro; gli unici che avessero guinzagli erano i cani dei villeggianti milanesi. Stanare il cane Da quella borgata passava la scorciatoia per scendere al fiume; le dava il nome una casa-torre in sasso, rimaneggiata nei secoli; attorno, riunite un

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