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Giardini artificiali: la visibilità attraverso l’algoritmo

Il giardino è una forma ibrida per eccellenza. Nasce da elementi naturali, ma è frutto di un progetto umano e cerca di emulare il divino È un luogo fisico, ma anche profondamente simbolico, sospeso tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. Ricrearli non è solo un esercizio estetico, è un modo per rileggere la letteratura con occhi nuovi

  • Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani, sullo sfogliatore online e in edicola.

Viviamo in un mondo che ci chiede, senza sosta, di vedere. Siamo circondati da immagini: le cerchiamo, le produciamo, le condividiamo. Eppure, la visibilità — quella autentica — non si esaurisce in ciò che percepiamo con lo sguardo. È la capacità di dare forma all’invisibile, di tradurre le parole in visioni, di pensare per immagini. È quella facoltà creativa e profonda che Italo Calvino, nelle sue Lezioni Americane, ha saputo definire con precisione rara: la Visibilità come esercizio dell’immag

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