Cultura

Basta un gioco per spiegare le disuguaglianze anche ai bambini

Illustrazione di Dario Campagna
Illustrazione di Dario Campagna
  • Proviamo a fare un gioco. Prendiamo un gruppo di 20 bambini, una classe delle elementari, per esempio. Facciamo passare fra i banchi un sacchetto di barrette di cioccolato, ogni bambino può prenderne una. Nel sacchetto però non avremo messo 20 barrette, ma solo 15. Alla fine della distribuzione cinque bambini resteranno a mani vuote.
  • Chiediamo alla classe cosa pensa di questa situazione: è accettabile? È giusto lasciare le cose come stanno? In fondo è andata come è andata, e piagnucolare non va bene, devi accettare il tuo destino senza lamentarti. No? I bambini (non solo i bambini) sono abituati a sentirsi dire che le cose sono come sono, e che non bisogna fare una tragedia. Ma è giusto?
  • Ora chiediamo agli alunni di chiudere gli occhi e di immaginare di essere una bambina che sta per nascere. Non sai niente, non sai in quale città nascerai, chi saranno i tuoi genitori, se sarai brava a scuola, se sarai una frana nello sport. Non sai se la famiglia che avrai potrà darti quello che hai adesso. Come ti piacerebbe fossero le regole del mondo in cui nasci? Il mondo come lo conosci adesso ti sembra adotti le regole più giuste? Cosa vuoi cambiare? Cosa ti fa paura?

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