dal 17 aprile al cinema

Guadagnino e il film dei desideri: Queer è un manuale di sesso e solitudine

Per Burroughs era stato un libro sofferto, accantonato per decenni, non solo per timore del marchio di oscenità. Nel film William Lee è un Daniel Craig mozzafiato. Guadagnino è uno dei pochi registi capaci di elaborare un’estetica dell’erotismo che sfida i tabù senza cedere al voyeurismo. «Il libro è quasi una macchina di illustrazione della repressione interiore, e allo stesso tempo dissemina indizi per suggerire che dietro la repressione c’è uno sconfinato desiderio»

La parola chiave è Desiderio. Il desiderio salda la folgorazione di un diciassettenne palermitano e la materia di Queer, narrazione largamente autobiografica di un William S.Burroughs pre-iconico, sviluppata tra il 1951 e il 1953 ma pubblicata da Viking Press solo nel 1985. I titoli delle traduzioni italiane, prima della riconquista di quello originale, certificavano l’imbarazzo degli editori (era Diverso per Sugar e Checca per Adelphi). Dal 17 aprile è in sala con Lucky Red Queer di Luca Guadag

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