È successo di nuovo, e di questi tempi succede spesso. La destra ha puntato il dito contro un altro bersaglio colpevole di diffondere la cosiddetta «teoria gender»: il più grande incubo, persone libere che amano persone libere. Questa volta nel mirino è il fumetto Heartstopper, forse uno dei casi editoriali più importanti dell’ultimo decennio, nato come webcomic dalle matite di Alice Oseman e poi portato in libreria da Hachette Children's Group (in Italia da Mondadori). Da lì infine il salto sulle piattaforme con una fortunata serie originale Netflix.

Ebbene, Heartstopper è una storia d’amore tra due ragazzi, Nick (ragazzo bisessuale) e Charlie (gay), uno sportivo l’altro musicista, mentre scoprono la loro identità nel turbinio dell’adolescenza, tra scuola, amici, bullismo e ambizioni. Quella dei due giovani è una storia di una tenerezza sconcertante. Non si può leggere quelle pagine senza sentire il proprio cuore sussultare. Quasi nomen omen. Il merito va a questa innata capacità di Oseman di essere delicata e ricettiva sul tema dei diritti (lei stessa si definisce aromantica e asessuale). E – come pochi altri nel panorama editoriale – è stata in grado di cogliere anche il ruolo che il web, le chat e i social hanno nella vita dei nuovi adolescenti.

La polemica – con annessa interrogazione parlamentare – è nata a fine marzo, lanciata da una madre bolognese che ha visto Heartstopper tra le mani della figlia undicenne. La figlia, su consiglio di un’amica, aveva preso in prestito il fumetto dalla biblioteca di Villa Spada a Bologna, nel quartiere Saragozza. Lo aveva trovato nella sezione “giovani adulti dai 12 anni in su”, e – dicono i bibliotecari – lo ha preso in prestito in autonomia.

Secondo la madre, i contenuti del volume non erano adatti per sua figlia, arrivando a chiedere spiegazioni e a protestare anche con il personale. Presto sono arrivate anche le dichiarazioni dei deputati leghisti Rossano Sasso (capogruppo commissione cultura alla Camera) e Davide Bergamini, che hanno detto di voler limitare l’accesso ai libri che – secondo loro – si possono ascrivere alla fantomatica “propaganda gender”. L’hanno definita una «battaglia».

Veronica Ceruti, direttrice delle biblioteche bolognesi, lancia il campanello d’allarme su «un clima preoccupante». «Se la famiglia lo ha vissuto come un'interferenza siamo dispiaciuti», ha raccontato a Repubblica. «Si tratta di una delle serie più amate dagli adolescenti, nella categoria young adult, perché tratta tematiche in cui si riconoscono tra cui i disturbi alimentari, lo stress a scuola, il bullismo e certo anche la ricerca della propria identità».

La politica

Visti gli attacchi politici, un gruppo di 50 genitori si è lanciato alla difesa della biblioteca di Villa Spada. «Siamo ben felici che, negli spazi della Biblioteca, i nostri figli vengano a contatto con temi, attività e riflessioni che possono anche discostarsi della sensibilità delle famiglie di origine, ma che possono rappresentare per loro una fonte di arricchimento. Ringraziamo quindi le bibliotecarie e i bibliotecari di Villa Spada, che ci aiutano nel difficile compito di supportare i nostri figli nella crescita. Non c’è niente di meno scontato, niente di più prezioso».

Ciò che rende Heartstopper un fumetto così di successo, è che, parlando delle difficoltà del coming out e dello stigma sociale, in qualche modo tenta di dipingere un’isola sicura. Forse è questo impegno a servire da rifugio confortevole che ha portato tantissimi lettori e lettrici alla serie, facendola diventare una delle più vendute degli ultimi anni. Insomma, la storia di Nick e Charlie per molti è un caldo abbraccio in un mondo di schiaffi.

Tradotto in 37 lingue, più di otto milioni di copie vendute e un fascino che ha incantato teenager e adulti, quello di Heartstopper è un fenomeno che nasce in rete, i due personaggi protagonisti – Nick e Charlie – in un precedente fumetto di Oseman, cioè Solitaire, sono una coppia già rodata. Ma la stessa autrice – grazie al blogging e a piattaforme come Tapas e Tumblr – decide un giorno di raccontare la storia dei due ragazzi, come sono arrivati a innamorarsi e a diventare una coppia solida.

Oseman aveva 21 anni quando ha scritto e disegnato la serie, che ora conta cinque volumi, un sesto e conclusivo è in lavorazione. E pensare che la sua sia una storia di propaganda è semplicemente oltraggioso. Una democrazia, forse, può fare meglio di così. Anzi, deve.

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