Cultura

I Daft Punk hanno trasformato il mondo Kraftwerk in qualcosa che tutti potessero ballare

FILE - In this April 17, 2013 file photo, Thomas Bangalter, left, and Guy-Manuel de Homem-Christo, from the music group, Daft Punk, pose for a portrait in Los Angeles. The Grammy-winning French act have announced their break up. (Photo by Matt Sayles/Invision/AP, File)
FILE - In this April 17, 2013 file photo, Thomas Bangalter, left, and Guy-Manuel de Homem-Christo, from the music group, Daft Punk, pose for a portrait in Los Angeles. The Grammy-winning French act have announced their break up. (Photo by Matt Sayles/Invision/AP, File)

Gli strafighi della dance french che ha conquistato l’universo sconosciuto annunciano  non esisteranno più. Maestri dell’unza punza fighetto e per questo più lontani dall’unza punza di quanto lo fosse Pavarotti, i Daft Punk sono un ibrido irripetibile figlio di un periodo ricco di promesse, di idee geniali che si sono trovate ad abitare il tramonto dell’industria musicale

  • Il video con cui danno la notizia della fine della band si intitola “Daft Punk – Epilogue”, dura otto minuti e in poche ore ha avuto milioni di views. È tratto dal loro film del 2006, Electrama.
  • Non erano solo seri: hanno remixato e dato la cera a una estetica divenuta luccicantemente supernuova, hanno collaborato con i più fighi, ci hanno ridato una promessa spaziale sixites ma sexy, un universo macchinico ma umanissimo e divertente.
  • Erano già molti anni che un artista senza immagine non valeva nulla; i Daft Punk hanno portato quest’arte in un mondo, quello della dance, che raramente, se non mai, riservava questo tipo di attenzione alla prossemica estetica del loro produrre ed esibirsi.

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