- «Ho capito che la scrittura più potente viene dalle aree represse, dai tabù, dalle cose di cui non si vuole o non si riesce a parlare», ha detto una volta Joyce Carol Oates
- A differenza di quel che accade spesso oggi, col trauma esposto in maniera didascalica e ribadito con slogan e circuiti di pensiero blindati, Oates è interessata a renderlo terreno per la ricerca espressiva, linguistica e visuale
- Per Oates ripensare il trauma, lavorarci in senso letterario, significa avere il coraggio di entrarci davvero, con i sensi spalancati, mostrando i rapporti impronunciabili di certe tragedie
I libri di Oates sono violenti come è violento il mondo
18 giugno 2023 • 11:29Aggiornato, 18 giugno 2023 • 11:29