INTERVISTA A FABIO GRASSADONIA E ANTONIO PIAZZA

La verità nello sguardo grottesco sui mafiosi, i registi di “Iddu”: «Non sono mostri, ci assomigliano»

foto giulia parlato
foto giulia parlato

Dal 10 ottobre esce al cinema Iddu, con Elio Germano e Toni Servillo: è la storia delle complicità nella latitanza di Matteo Messina Denaro, nel cui covo sono stati trovati libri di Baudelaire, Vargas Llosa e Dostoevskij. I registi: «Un boss con una vita borghese, in un mondo insensato, tragico e ridicolo, senza nessuna salvezza possibile»

«La malvagità serve al mondo intero» canta Colapesce sui titoli di coda di Iddu, terzo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Uno spiazzante ritornello dolceamaro che chiarisce le ragioni dell’incredibile latitanza durata tre decenni di Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino d’Italia. Come affrontare un episodio così insensato della storia italiana se non attraverso l’arma del grottesco? Una scommessa vinta per i due autori siciliani che

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