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Si è aperta la XVII Biennale di architettura e i motivi per un giudizio negativo, seppure mitigato, ci sono tutti.
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Forse disorientata dalla vaghezza del titolo, una buona maggioranza delle centinaia di autori invitati ha scelto di misurarsi con un linguaggio prettamente artistico.
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E questo rende molte installazioni incomprensibili.
In visita alla XVII Biennale di architettura di Venezia, per chi come me ne ha viste già sedici dal 1980 a oggi, può venire in mente il cinico aforisma di Ennio Flaiano: «I giorni veramente indimenticabili nella vita di un uomo sono cinque o sei. Gli altri fanno volume». Facilmente parafrasabile in «le mostre veramente indimenticabili nella storia delle Biennali d’architettura sono cinque o sei»: o forse anche solo due o tre. Ma questa del 2021 è una di esse? Ma questa del 2021 è una di que



