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Se i comportamenti altruistici hanno una base di tipo genetico e i portatori di questi comportamenti muoiono o non si riproducono, come fanno a trasmettere i geni alla generazione successiva? In altre parole come fa l’altruismo a evolvere?
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A questo tema è dedicata la mostra Il dilemma dell’altruismo inaugurata il 5 novembre al Muse di Trento. L’esposizione durerà fino al 3 aprile ed è curata da Daniela Gentile e Gabriele Raimondi.
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Ne abbiamo parlato con Daniela Gentile: «La scelta se cooperare o meno si basa su un continuo bilancio tra costi e benefici, e competizione e cooperazione sono entrambi potenti motori evolutivi».
Il dilemma dell’altruismo è da sempre un problema centrale nella teoria dell’evoluzione: in molte specie i comportamenti altruistici spingono alcuni individui ad assumersi grandi rischi e a compiere dei sacrifici che possono comportare anche la morte dell’esemplare. La domanda che molti biologi evoluzionisti si sono posti è quindi: se i comportamenti altruistici hanno una base di tipo genetico e i portatori di questi comportamenti muoiono o non si riproducono, come fanno a trasmettere i geni



