Carlo Rovelli, il divulgatore italiano di maggior successo, parla del proprio lavoro e dell’immagine che i media danno della scienza e degli scienziati: «Mi sembra che ci sia un pubblico affamato. Altri paesi fanno molto meglio di noi»
- Carlo Rovelli, fisico, saggista e accademico italiano, nonché divulgatore scientifico italiano di maggior successo, ci racconta la sua visione della scienza e dell’immagine che i media ne danno.
- Sul modo in cui la scienza viene divulgata nel nostro paese commenta: «Noi abbiamo avuto alcuni ottimi esempi di divulgazione scientifica in televisione, come Piero Angela, ma pochi».
- «Altri paesi», prosegue, «fanno molto meglio di noi, e non capisco perché: a me sembra che ci sia un pubblico affamato di scienza. Ritengo d’altra parte che programmi come Voyager siano estremamente dannosi per il paese».
Da qualche anno Carlo Rovelli è il divulgatore scientifico italiano di maggior successo. Non lo sentivo da qualche tempo, ma l’imitazione che ne ha fatto recentemente Maurizio Crozza mi ha spinto a risentirlo, e a dialogare con lui non solo sul suo lavoro divulgativo, ma anche sull’immagine che i media danno della scienza e degli scienziati. Per cominciare, come e dove ha passato il periodo di lockdown, e che insegnamento ne ha tratto? Ho passato il lockdown in Canada. Poi l’estate in Itali



