Non era solo la musa dell’esistenzialismo, ma un modo di vivere che tutti avremmo voluto assaggiare come un pastis
- Lei era Juliette Gréco, morta a 93 anni l’altro giorno, il 23 settembre, la più importante cantante popolare francese. Una donna che con i suoi lunghi capelli scuri, gli occhi allungati dall’eye liner, le sue mani volteggianti, gli zigomi pronunciati e la voce profonda, è diventata la versione musicale del movimento esistenzialista.
- Nera, regina della notte, bella, e forse all’inizio era brutta, divina vestale, è l’icona più forte e splendente del Novecento che se ne è andato
È stata la donna più cool del Novecento. Sensuale nei suoi vestiti neri, eleganti e attillati. Chi è che non avrebbe voluto essere lì, a bere pastis e fumare Gauloise nei caffè di Saint-Germain des Pres e nei bistrot di Montparnasse. È al bar di Montana che incontra per la prima volta Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, alla Rhumerie martiniquaise che chiacchiera con Albert Camus, e al bar di Pont-Royal, che Maurice Merleau-Ponty, il grande filosofo della fenomenologia, già pazzo di lei, l


