finzioni

Il padre dei racconti

  • Sono stato a trovare il Padre dei Racconti, quello di cui parla Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore: un indio vecchissimo, cieco e analfabeta, «fonte universale della materia narrativa».
  • Lui è lucidissimo come sempre, la comunicazione telepatica scorre senza inciampi, non ha bisogno di muovere la bocca per rispondere a domande che io neppure gli rivolgo.
  • L’umanità finalmente priva di vincoli si permetteva il lusso di diatribe intestine, dilemmi sofistici, lunghe virtuali pippe sul precipitare nell’irrealtà.

Scoprire Finzioni e ribellarsi all’algoritmo – di Francesco Pacifico con Nicola Lagioia

Sono stato a trovare il Padre dei Racconti, quello di cui parla Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore: un indio vecchissimo, cieco e analfabeta, «fonte universale della materia narrativa». Quando Calvino lo ha conosciuto viveva in una grotta e da lì dipanava, da millenni, tutto il raccontare del mondo; ora si è trasferito in un moderno condominio di calle Carlos Concha, a Lima – è nervoso, si muove a scatti; sul pavimento si ammucchiano, mezzi rotti, quattro o cinque tablet e smartph

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