Finzioni – Il racconto

Il rabdomante

In acqua i pensieri prima cambiano densità e poi spariscono. Finché sento l’odore di cloro sulla pelle so di essere immune ai cattivi pensieri. Mi sveglio all’alba e mi affretto a preparare la borsa prima che tornino a galla. Se lasci l’acqua, restano i segni

  • Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani, sullo sfogliatore online e in edicola.

Se lasci l’acqua, restano i segni. È una specie di proverbio domestico che ho ereditato e che mi ripeto quando asciugo le superfici, le stoviglie o quando esco dalla piscina. Bisogna asciugare subito l’acqua per cancellare le tracce. Nella mia famiglia era diffusa una certa fobia dell’acqua. Quando pioveva, mio nonno rivestiva ogni cosa di teli di plastica, persino le piante. Più della morte temeva le infiltrazioni e il proliferare della muffa. Se l’acqua si insinua, diceva, marcisce. Sul mio co

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