Con Eddington il re dell’elevated horror passa a raccontare con feroce ironia gli Usa nel pieno della pandemia. «Credo che il Covid abbia rappresentato un punto di svolta importante in questo processo catastrofico che ci ha condotti all’economia dell’attenzione»
Ari Aster, 39 anni, re dell’«elevated horror» del potente studio indipendente A24, ci catapulta nel caos di un’America sull’orlo del baratro. Il suo ultimo incubo, Eddington, un neo-western paranoico con Joaquin Phoenix, Emma Stone e Pedro Pascal, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, dipinge con feroce ironia il ritratto di una nazione in piena pandemia, in cui il virus Covid è il meno pericoloso negli Stati Uniti di Donald Trump, dei social e dell’intelligenza artificiale. Al c



