Cara Giulia,

Da tre mesi esco con un uomo e per la prima volta, dopo anni di storie da dimenticare, sono felice di come vanno le cose. Parliamo molto, ridiamo, e anche fisicamente c’è una bella intesa, magnetica. Abbiamo entrambi più di quarant’anni, ma a volte ci sembra di essere due adolescenti che non riescono a staccarsi neanche per un minuto.

Ancora non viviamo insieme, ma ne stiamo parlando. Questo porterebbe la relazione su un livello completamente diverso e io ammetto di avere un po’ paura perché sono molto abituata a stare da sola. Lui invece no. È separato da un paio d’anni e ha un figlio di otto, quindi credo che gli manchi un po’ la compagnia in casa.

Qui arriviamo all’unica cosa che non mi torna del nostro rapporto: non mi ha ancora presentato il figlio e non gli ha ancora detto niente di me. Io non gliel’ho chiesto, perché non avendo figli non so come funziona in questi casi e non voglio mettergli fretta. Però mi sembra strano che lui non abbia ancora questo desiderio di condividere con me una parte così importante della sua vita. È normale secondo te?

L.

Cara L.,

Avete per caso un serial killer alle calcagna? Sei in un bosco con una ferita alla gamba e qualcuno armato di accétta ti sta inseguendo? Devi aiutare Bruce Willis a disattivare una bomba e il conto alla rovescia sta scadendo? O sarà forse che il tuo medico ti ha detto che morirai se non fai la conoscenza di almeno un minorenne ogni tre mesi?

Se nessuno di questi scenari si applica alla tua attuale situazione, fai un respiro profondo e rallenta. Che fretta hai? Tre mesi non sono tanti e se questa relazione andrà avanti ancora un po’ – e mi sembra di capire che ci sono dei buoni presupposti – avrai tempo e modo per conoscere tutti i membri della famiglia che vuoi: potrai farti odiare dalla suocera, guardare di traverso l’ex moglie e conquistare il figlio facendogli regali inopportuni o portandolo al McDonald’s di nascosto dai suoi (con me ha sempre funzionato). Ma per ora fidati dei tempi che stabilisce lui – il padre, non il bambino, che saprà a malapena allacciarsi le scarpe – e ricordati che non è l’unico genitore che ha voce in capitolo. Esiste pure una madre, che avrà di certo un’opinione a riguardo.

Da figlia di divorziati, pur non avendo mai avuto nessun problema con nessuno dei partner dei miei genitori – che sono persone per bene e hanno sempre fatto le cose a modino – mi sento di dirti che sì, è tutto normale. Introdurre una persona nuova nella vita dei propri figli è un’operazione delicata, come estrarre il fegato all’allegro chirurgo (gioco che mi fu regalato da una fidanzata di mio padre, che amai istantaneamente, per dire. I bambini sono appena più complicati dei cani). Mettiti tranquilla e aspetta. Hai ancora molti Happy meal davanti a te.

Ciao Giulia,

Ho un problema con un ex. Forse non è neanche un problema, ma siccome tutti i miei amici mi dicono la stessa cosa ho pensato di scriverti per avere un parere più disinteressato.

Il fatto è che ci siamo lasciati (cioè mi ha lasciato lui) tre anni fa, dopo una storia piuttosto lunga (vivevamo insieme). Io ci ero stato malissimo, anche perché era successo un po’ all’improvviso e non ho mai davvero capito cosa fosse cambiato nella sua testa e nel suo cuore per allontanarlo da me dall’oggi al domani. Ci ho messo molto a superare la batosta e da allora non ho più avuto un rapporto stabile.

Mi è sempre andata bene così. Mi sono divertito molto in questi ultimi anni, non lo nego, ma una parte di me ha continuato a interrogarsi su cosa era andato storto con lui. Così dopo tutto questo tempo, in cui siamo praticamente spariti l’uno dalla vita dell’altro (mai più sentiti né visti) ho deciso di ricontattarlo. Non ho più sentimenti per lui, o almeno credo, ma mi sembrava assurdo che una persona con cui ho condiviso una casa e anni interi della mia esistenza fosse diventato uno sconosciuto di cui guardo le storie di Instagram, come se fosse uno qualsiasi.

Così il mese scorso ci siamo rivisti ed è stato piacevole, meglio di come me l’ero immaginato. Non c’era nessuna tensione o imbarazzo, eravamo come due vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo. Da quell’incontro abbiamo preso a frequentarci in amicizia. Ogni tanto, se la sera facciamo tardi, lui si ferma a dormire sul mio divano o io sul suo, ma a livello sessuale non succede mai niente, dormiamo sempre separati. Del nostro passato non parliamo mai, è come essere ripartiti da zero.

Mi sto divertendo e stiamo bene insieme, ma non capisco se lui voglia riprovarci o no. Io sarei pronto a dargli una seconda occasione. I miei amici dicono tutti che finirò per soffrirci di nuovo, tu cosa dici? Sono un sottone?

M.

Caro M.,

Non so chi sia stato, ma qualcuno a un certo punto ha deciso che gli ex fidanzati erano individui pericolosi, da evitare come i volontari del Wwf agli angoli delle strade, da rinnegare per sempre e da cancellare dalle nostre esistenze come in quella puntata di Black Mirror in cui le persone possono essere bloccate nella vita vera come sui social. Dev’essere stata la stessa persona che ha deciso che narcisista è sinonimo di stronzo e che se sei insicuro hai la sindrome dell’impostore, fatto sta che per colpa sua ora ti senti un criminale per aver recuperato i contatti con una persona a cui hai voluto bene per molto tempo.

Io sarò pure la regina delle sottone, ma sono anche convinta che in amore le questioni di principio trovino poco spazio, mentre credo molto nelle seconde occasioni (purché non diventino terze, quarte, quinte…). I tuoi amici non sono te e, anche se sono giustamente preoccupati per il tuo benessere, non vivono nel tuo cuore. Così a naso, anche io fossi in te mi muoverei con molta cautela, ma di tempo ne è passato e come tu non sei la stessa persona che eri tre anni fa probabilmente neanche lui è la stessa persona che era tre anni fa. Ti direi che in questi casi l’ex va trattato come un soufflé: devi incorporare gli elementi con calma, portare pazienza, e stare attento a non aprire il forno troppo presto. E devi anche essere consapevole che, anche se fai tutto per bene, il soufflé potrebbe sgonfiarsi lo stesso.

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