In un articolo pubblicato l’anno scorso sul New York Times si chiedeva alle nuove generazioni di fare più sesso, per combattere quella che viene definita «un’epidemia di solitudine». Così c’è chi ha deciso di trasformare questo bisogno in un business redditizio. Come Steve, che dice che essere sé stessi in amore è una cavolata. O Giada, che insegna agli uomini come conquistare le donne come lei, mentre Federico fa l’esatto opposto, dando consigli alle donne su come essere «più stronze» per attrarre l’uomo dei loro sogni.

Negli ultimi anni è un fiorire di personaggi che promettono alle persone di aiutarle a trovare l’anima gemella o anche solo compagnia per una notte, insegnando loro quali strategie e atteggiamenti mettere in atto per fare nuove conquiste. Spesso dietro pagamento di cifre tutt’altro che trascurabili. Pagine Instagram, canali YouTube e Telegram da decine di migliaia di follower e iscritti a far da vetrina per presentare il prodotto, poi chi vuole “formarsi” davvero chiude internet e apre il portafoglio.

«Investite su voi stessi» è il mantra dei guru della seduzione, accusati spesso di portare avanti stereotipi sessisti e di propagandare una visione cinica e amorale del mondo delle relazioni. Ma a loro poco importa. Sono migliaia gli italiani che hanno deciso di affidarsi agli insegnamenti dei maestri del miglioramento sentimentale, preferendo l’apprendistato da dongiovanni alla vacanza a Ibiza o a un bell’abito firmato. Un numero destinato a crescere, e di conseguenza l’offerta di questo tipo di percorsi.

Gli artisti del rimorchio

Come tanti altri fenomeni che hanno conquistato il nostro Paese, anche quello dei corsi di seduzione viene da oltreoceano, dove fin dagli anni Novanta si afferma la figura del “pick-up artist”, letteralmente l’artista del rimorchio, diventando anche un soggetto cinematografico di successo attraverso il personaggio di Frank T.J. Mackey, l’esagitato guru della seduzione interpretato da Tom Cruise in Magnolia. In conferenze affollate o tramite videocassette da riguardare in loop, questi maestri dispensavano le loro pillole di saggezza in campo sentimentale, spiegando tutte le tattiche per rimorchiare e diventare i numeri uno in amore. Negli anni duemila i primi pick-up artist sbarcano anche in Italia, raccogliendo anche un certo seguito. Si moltiplicano i blog di sedicenti esperti pronti a svelare, ovviamente dietro lauto compenso, tutti i segreti per trasformarsi in novelli Casanova.

L’accademia della seduzione

Stefano (“Steve”) Mozzicato e Christian Pozza lavoravano part-time come trainer per una di queste “accademie”, quando nel 2016 decidono di mettersi in proprio fondando la Playlover Academy, e oggi si definiscono «i numeri uno in Italia nel campo del miglioramento sentimentale». Più di 120 mila iscritti al canale YouTube, quasi 50 mila follower su Instagram e un gruppo Telegram con più di 10 mila membri, ma soprattutto tanti allievi disposti a pagare. Un tariffario che va dai mille ai tremila euro per i corsi dal vivo, dai 600 ai 1500 euro per le coaching a distanza e da meno di cento fino a più di mille per i videocorsi. Dal 2016, anno della sua fondazione, a oggi, la Playlover Academy ha formato circa diecimila persone, con un fatturato che oggi si aggira attorno ai tre milioni di euro l’anno, come una piccola media impresa. «Quando abbiamo lanciato i primi corsi dal vivo si iscriveva una persona al mese, ora forniamo più di duemila persone ogni anno», racconta Steve Mozzicato, uno che non ha peli sulla lingua ed è convinto che proprio in questo risieda il loro successo:

«Le persone scelgono noi perché diciamo la verità nuda e cruda. Non possiamo dirti di essere te stesso se sei timido e impacciato, devi migliorarti. Molti non accettano questo discorso, altri scelgono di fidarsi di noi, e un buon 70% ottiene risultati». Alla Playlover si rivolgono ragazzi di ogni età e con vari obiettivi, dai diciottenni fini agli over 65: «C’è chi non ha mai baciato una ragazza e vuole sbloccarsi e chi è stato appena lasciato dalla ragazza e vuole riprendersi da una delusione amorosa, ma anche uomini divorziati che vogliono rimettersi in gioco». Secondo Steve oggi è più difficile avere una relazione appagante, per questo molti decidono di affidarsi ai suoi consigli e a quelli dei venti trainer del suo team: «30 anni fa non c’era la competizione e le distrazioni di adesso, oggi si crogiolano tutti nella speranza delle dating app, ma senza abilità sociali è una pia illusione». Una comunicazione diretta che è spesso oggetto di critiche, ma Steve sa di essere controverso e non pare curarsene: «Playlover non può salvare tutti».

Amore e Pnl

Ma la Playlover Academy è solo una delle tante offerte di miglioramento sentimentale, che ormai spuntano come funghi a fronte di una domanda crescente. Giada Baccianella è una coach di Programmazione neuro-linguistica, e ha deciso di applicare i dettami della Pnl al mondo della seduzione. Si definisce una “love and sex coach per uomini”, e ha fondato la sua academy nel 2021. Oggi vanta 156 mila follower su Instagram e 105 mila iscritti al canale YouTube. «Ho capito che una cosa in cui ero brava era l’educazione degli uomini verso le donne», racconta Giada, che oggi può contare su un team di 21 coach, vendendo corsi che partono da una base di 800 euro. In questo momento circa 700 persone si stanno formando con lei, che afferma di non temere la concorrenza: «Competitor ne stanno nascendo un sacco, ma se una persona ha successo vuole dire che sta facendo bene, c’è lavoro per tutti in questo ambito». Per lei, come per Steve Mozzicato, non c’è nulla di strano nel voler spendere per migliorare le proprie abilità seduttive: «La seduzione è vista male, ma ti cambia la vita».

Così insegna agli uomini come comportarsi con l’altro sesso, offrendo il punto di vista privilegiato di una donna. Una svolta in un mondo che sembrava pervaso di maschilismo.

Dalla parte delle donne

A rompere gli stereotipi sul mondo del miglioramento sentimentale ci pensa anche Federico Picchianti, un piacente ragazzo dall’accento smaccatamente romano, che può contare 136 mila follower su Instagram, dove si definisce «l’esperto numero uno in Italia di relazioni sentimentali». La sua particolarità è che i suoi “insegnamenti” non si rivolgono agli individui di sesso maschile, come si è soliti associare, bensì alle donne, offrendo una prospettiva speculare a quella fornita da Giada Baccianella: vi faccio vedere come dovete comportarvi per conquistarmi, partendo dall’assunto - anche questo del tutto discutibile - che questi comportamenti facciano lo stesso identico effetto su ogni persona. Anche Federico adotta un linguaggio diretto, quasi “coatto”: «non darla al primo appuntamento», recita uno dei suoi tanti consigli alle donne, insieme a tutta una serie di stratagemmi da attuare per sedurre, riconquistare o tenere attaccato a sé l’uomo dei propri sogni. A giudicare dalle sue interazioni, che lo rendono, se non il numero uno come lui stesso afferma, uno dei principali guru italiani nel mondo della seduzione, la domanda di percorsi di miglioramento sentimentale non è un’esclusiva degli uomini, anzi. Ma l’impressione è che questo mondo sia ancora agli albori, e non è un caso che la spinta principale sia arrivata in seguito al 2020, con lo scoppio della pandemia: il modo di relazionarsi delle persone sta cambiando radicalmente, i rapporti sono sempre più fluidi, e trovare l’amore della propria vita in mezza a un oceano di appuntamenti online è diventata una vera e propria fatica. Per questo saranno sempre di più le persone, uomini, donne e magari anche “non binari" che decideranno di affidarsi a questi sedicenti esperti per trovare la propria strada in amore.

La soluzione definitiva ai problemi di cuore?

Tuttavia bisogna interrogarsi se sia davvero tutto oro quel che luccica, e se intraprendere percorsi di questo tipo non nasconda invece delle serie criticità. Secondo Corena Pezzella, psicologa e membro del founding team della piattaforma di consulenza psicologica online Unobravo, bisogna stare molto attenti alla richiesta delle persone: «Chi chiede un supporto relazionale, molto spesso può avere grandi difficoltà nel creare relazioni emotive significative o a mantenere queste relazioni nel tempo. Talvolta il problema non è la seduzione in sé, ma la difficoltà emotiva nel creare delle relazioni sane. Ci si può trovare di fronte a delle problematiche molto più profonde che vanno comunque tenute in considerazione e affrontate insieme alla persona che chiede aiuto. Se la persona non diventa consapevole del proprio funzionamento interno e dei motivi per i quali agisce in un determinato modo, la strategia di seduzione può restare fine a sé stessa».

L’importante è chiarire bene che ci troviamo di fronte a dei corsi che sono profondamente diversi da percorsi di supporto psicologico. «Quando prendiamo parte a un corso dobbiamo essere consapevoli che ciò che potrebbe andar bene per qualcuno non è necessariamente adatto a qualcun altro». Una grossa differenza con i percorsi di psicoterapia, in cui la persona viene considerata nella sua complessità totale. Insomma, se si vogliono aumentare le chance di conquista senza badare troppo al portafoglio le scuole di seduzione possono essere un’opzione, ma se dietro questa necessità si cela una seria difficoltà a relazionarsi, potrebbe essere il caso di interpellare altri esperti.

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