Due romanzi indagano, in maniera diversa, il rapporto con la disperazione che non sembra dare vie d’uscita. Non è l’inverno, ma l’estate, il periodo peggiore dell’anno, in cui aumentano i suicidi di chi fugge dalla luce
Un’adolescente trascorre una notte dentro un cimitero della capitale della Groenlandia desiderando di essere già sepolta lì insieme ai morti e temendo più di ogni altra cosa il sole di mezzanotte perché, contrariamente a cosa pensa chi non ha mai desiderato togliersi la vita, non è l’inverno la stagione più pericolosa bensì l’estate, con tutta quella luce da cui non ci si può nascondere e con tutte quelle ore di veglia in cui non si sa cosa fare di sé per smettere di sentirsi inadeguati, sbagli


