- Che gli italiani non leggano è convinzione diffusa, quasi un luogo comune. L’Italia, in effetti, è un paese ove si legge poco, ove non sempre si capisce bene ciò che si legge, e gli studenti stessi hanno scarsa dimestichezza con le parole dei libri.
- Padroneggiare male la propria lingua, stentando a spiegarsi con efficacia e capire ciò che dicono e scrivono gli altri, determina forme di esclusione sociale. E su un altro piano tende a favorire banalizzazioni e stereotipi.
- La scarsa dimestichezza degli italiani con le parole scritte ha radici lontane. Pur radicati nel passato, tali problemi pesano ancora sul nostro presente; proviamo quindi a identificarne le cause.
Che gli italiani non leggano è convinzione diffusa, quasi un luogo comune. L’Italia, in effetti, è un paese ove si legge poco, ove non sempre si capisce bene ciò che si legge, e gli studenti stessi hanno scarsa dimestichezza con le parole dei libri. Non basta, perché quanti scrivono e pubblicano in italiano (facendo informazione o divulgazione scientifica, o anche occupandosi di fiction) faticano – oggi come in passato – a trovare una lingua “semplice”: una lingua pulita, diretta e facilmente f



