- Abbiamo vissuto in un tempo sospeso, dal quale stiamo uscendo ora con l’arrivo dell’estate. Ci sono troppe cose che dobbiamo recuperare, con il terrore di non riuscirci in tempo.
- La vita sociale è ripartita e non sono sicura di essere pronta ad affrontarla, soprattutto perché non ne avevo una neanche prima del Covid. Ora invece esco a cena tutte le sere, recupero vecchie amicizie, vado ad addii al nubilato vestita di plastica rosa come Barbie Crisi d’Identità.
- In fondo a questa euforia, per quanto mi riguarda, c’è una piccola percentuale di disagio perché da brava blatta quale sono mi ero ormai abituata alle circostanze ostili in cui eravamo costretti. È un pensiero abbastanza indicibile, perché ovviamente è bello tornare a vivere come persone normali.
Non mi sono mai sentita meno attraente di così. Ho sfangato un’adolescenza da gnomo senza tette e una vita di denti storti senza fare una piega, per ritrovarmi poi all’alba dei trent’anni a misurarmi il girocoscia con apprensione e a spalmarmi in faccia dieci creme al giorno, nella speranza di trasformarmi magicamente in un filtro di Instagram. Un anno e mezzo di reclusione di certo non fa bene alla mente – ne abbiamo le prove – ma a voler essere un po’ superficiali pure l’aspetto fisico può ri



