Il romanzo “Stupore”

La scrittrice israeliana che fa da terapista al suo paese

ARCHIV - Die israelische Schriftstellerin Zeruya Shalev ist am 17.03.2012 zu Gast auf der Buchmesse in Leipzig. Photo by: Arno Burgi/picture-alliance/dpa/AP Images
ARCHIV - Die israelische Schriftstellerin Zeruya Shalev ist am 17.03.2012 zu Gast auf der Buchmesse in Leipzig. Photo by: Arno Burgi/picture-alliance/dpa/AP Images
  • L’autrice israeliana ha appena pubblicato Stupore con Feltrinelli ed è al festival della letteratura di Mantova l’8 e 9 settembre

  • Il romanzo fa luce sulla storia poco nota di un gruppo sionista clandestino del periodo del mandato britannico sulla Palestina ma è intriso di un’analisi dei rapporti umani di respiro universale

  • L’autrice si impone ulteriormente sulla scena internazionale dopo la scomparsa in pochi anni di due grandi scrittori israeliani, Amos Oz e Abraham Yehoshua

«Il mio sogno era diventare psicologa. Nell’esercito sono stata “Masha Kitash”, un ruolo per sole soldatesse in cui si seguono i commilitoni ascoltando problemi, preoccupazioni, ansie e si cerca di aiutarli anche incontrando le loro famiglie. Ma durante la leva militare mi sono resa conto che mi identificavo troppo con loro, mi disperavo per le loro sofferenze, a volte piangevo, e questo coinvolgimento non si addice al ruolo di terapista. Così ho concluso che per me fosse meglio occuparmi di

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