I fagioli di soia sono un cibo diffuso che si presta a variazioni innumerevoli. Molti sanno che per colpa della soia viene disboscata l’Amazzonia, ma il 77 per cento della soia coltivata nel mondo, e la quasi totalità di quella coltivata in Sud America, viene utilizzata per produrre mangime per animali, in particolar modo per pollame e suini.
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Latte di soia, edamame, tofu, tempeh, salsa di soia, miso, natto (un tipo di fagioli di soia bolliti e fermentati, che si mangiano in Giappone con il riso, spesso a colazione), youba (la “panna” del latte di soia, quando viene bollito, che può essere mangiato sia fresco che essiccato e reidratato, in mille piatti diversi), furu (pezzetti di tofu fermentati in una particolare salamoia, una delle forme più tradizionali di “formaggio di soia”, utilizzato in Cina e, in versioni diverse, molti paesi



