Cultura

La solitudine che si combatte con il sakè dell’all you can eat

  • La mia migliore amica pensa che il tipo che mi scopo sia viscido. Le guardo la fronte sudata, uguale alla mia, perché corriamo da cinque chilometri come due anoressiche di merda
  • Dopo due giorni senza incontrare neanche una persona di cui so il nome, mi sento terribilmente depressa e mi dico che dovrei trovare la voglia di chiamare qualcuno
  • Così quando Noura mi scrive che c’è una sua amica in città e che non conosce nessuno, mi sento quasi felice. Si chiama Masami: l’aspetto alla fermata della metro con il neon di un all you can eat che mi spruzza in faccia

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