Cultura

La vita a scatti di Guido Harari: «Fotografo le altre persone per provare a capire me stesso»

Ha scattato ritratti a Santana, Bob Dylan, Wim Wenders, Vasco Rossi, Paul McCartney, i Simple Minds, Ennio Morricone. Ha inseguito Vittorio Gassman. Si è sentito intimidito da Eric Clapton e Fabrizio De André. Per tutti vale la medesima legge: «Non ho mai capito se sono le persone a fare da specchio a me o viceversa

Cappotto nero – fa freddo questa sera sul lago di Como –, occhiali con lenti azzurre, capelli d’argento legati in una coda. Guido Harari scorre le dita sul suo smartphone per mostrarmi le fotografie dell’amico Frank Zappa, ma pure quelle di una coppia di ottantenni che volevano un suo ritratto e il marito d’improvviso si è messo dietro la moglie e le ha strizzato i seni nelle mani, ridendo. Ne ride anche lui, e spesso sorride a chi è in questo club di musica, il Nerolidio, per ascoltare della su

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