Cultura

L’armonia dissonante che regge la partitura del presepe

LaPresse
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  • Disegnare e comporre il presepe è riscrivere, anno dopo anno, il mito di fondazione di una comunità utopica nel senso letterale del termine.
  • L’unità del presepe non sta nei singoli elementi, bensì nelle loro relazioni nascoste.
  • Il presepe napoletano, qualunque sia l’eterogeneità del mondo che vi è racchiuso per rinascere, conserva un suo "intreccio” globale. Anzi, maggiore è l’accozzaglia di parti disparate, più nitidamente appare il profilo della totalità, dell’armonia dissonante che regge la partitura.

Immagine spaziale di una totalità comunicante. Se lo si guarda da tale punto di vista, l’eterogeneità dei materiali, dei soggetti e delle figure del presepe trovano improvvisamente una loro unità. La definizione dello spazio, infatti, è l’atto inaugurale del presepe. In questo senso il ruolo di chi fa il presepe ha qualcosa di quello dell’ecista, del fondatore di città, che era prima di tutto la creazione di un luogo culturalizzato, di uno spazio socialmente significante perché sottratto alla n

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