Cultura

L’augurio per il 2026 è di far pace con i nostri demoni (linguistici)

Usiamo troppe volte “iconico”, la locuzione “cambi di paradigma”, troppi lavori “importanti”. Il nostro augurio per l’anno nuovo deve essere quello di essere lessicalmente migliorati

Con l’anno nuovo alle porte ci affacciamo speranzosi a un futuro in cui siamo pronti a sfoggiare la versione migliore di noi. Più consapevoli, più determinati ma anche lessicalmente migliorati, ossia spogliati di tutti quei vocaboli e quelle espressioni di plastica che hanno accompagnato tante delle brutture dell’anno che ci lasciamo alle spalle. Molte delle formule che spereremmo, una volta per tutte, di cestinare nel 2026 sono un simbolo di un campo semantico o di un’area che in fondo ci provo

Per continuare a leggere questo articolo