Cultura

Leggere in silenzio Silvio D’Arzo. Genio sfortunato e fecondo

Ezio Comparoni, conosciuto con il nom de plume Silvio D’Arzo, è nato a Reggio Emilia nel 1920 ed è morto nel 1952, pochi giorni prima di compiere 32 anni
Ezio Comparoni, conosciuto con il nom de plume Silvio D’Arzo, è nato a Reggio Emilia nel 1920 ed è morto nel 1952, pochi giorni prima di compiere 32 anni

Natalia Ginzburg diceva che i racconti dello scrittore reggiano avevano «un fiato da passerotto», ma dopo la sua morte precoce la sua opera ha avuto almeno in parte il riconoscimento che meritava. I suoi libri sono come confessioni al buio

  • Silvio D’Arzo, l’autore di Casa d’altri, che Eugenio Montale definì «un racconto perfetto», è lo scrittore sconosciuto più conosciuto del Novecento italiano.
  • Anche se è pressoché certo che non abbia mai volato, è chiaro, però, che avesse confidenza con la leggerezza, con il passo delicato.
  • La splendida consolazione, di contro a un destino editoriale che lo maltrattò e ignorò, è che quel che si nasconde nell’ombra della tenda nelle ultime righe dell’Elegia della signora Nodier e quella contentezza riservata e prossima a guastarsi per sempre dei Due vecchi, saranno sempre a nostra disposizione.

Se all’anagrafe comunale fu registrato come figlio di NN, e per tutta la sua breve vita si firmò con uno pseudonimo quasi sempre diverso – tra gli altri Andrew Mackenzie, Oreste Nasi, Aldo Colli e Sandro Nedi – all’età di vent’anni Ezio cercò tra le vie di Reggio Emilia uno sconosciuto che di cognome facesse Comparoni, domandandogli di riconoscerlo come suo figlio, così da mantenere quello della madre. Anche tra i suoi lettori, però, non suona familiare né già orecchiato alcun Ezio Comparoni. Sa

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