Natalia Ginzburg diceva che i racconti dello scrittore reggiano avevano «un fiato da passerotto», ma dopo la sua morte precoce la sua opera ha avuto almeno in parte il riconoscimento che meritava. I suoi libri sono come confessioni al buio
- Silvio D’Arzo, l’autore di Casa d’altri, che Eugenio Montale definì «un racconto perfetto», è lo scrittore sconosciuto più conosciuto del Novecento italiano.
- Anche se è pressoché certo che non abbia mai volato, è chiaro, però, che avesse confidenza con la leggerezza, con il passo delicato.
- La splendida consolazione, di contro a un destino editoriale che lo maltrattò e ignorò, è che quel che si nasconde nell’ombra della tenda nelle ultime righe dell’Elegia della signora Nodier e quella contentezza riservata e prossima a guastarsi per sempre dei Due vecchi, saranno sempre a nostra disposizione.