Lo stupore davanti all’incertezza con cui gli esperti si esprimono parlando della pandemia. Non c’è mai una parola sicura e gli uomini comuni si ritrovano storditi. Ma la “vera scienza” vuole innanzitutto conoscere e non controllare o rassicurare. Dialogo platonico sulla scienza e sulla sua riduzione mediatica
- Durante questa pandemia la scienza non stia affatto facendo una bella figura. I vari esperti si sono comportati e si stanno ancora comportando come degli inesperti, ogni volta pronti a ribadire la propria interpretazione, a mettere in discussione l’interpretazione degli altri, fin troppo disponibili a mettersi in scena.
- A ben pensarci, questo corrompersi della parola in chiacchiera era prevedibile: non è affatto facile confezionare ogni giorno una informazione giornalistica di dodici/quindici ore su uno stesso argomento senza ricorrere alle sempre disponibili risorse degli affetti e dei sentimenti.
- La scienza autentica non è mai caduta nella trappola della semplificazione e della trasmissione di facili certezze: la vera scienza vuole innanzitutto conoscere e non controllare/rassicurare