Mezzo secolo fa Carla Lonzi denunciava «lo snaturamento della maternità pagata al prezzo dell’esclusione». Allo stesso modo Adriana Cavarero ha recentemente proposto un ritorno all’esperienza naturale della maternità di segno nuovo e provocatorio. La ricerca dell’arcaico e del naturale che descrive in Donne che allattano cuccioli di lupo va nella direzione di un recupero di una natura che è tutto tranne che idillica
«Denunciamo lo snaturamento di una maternità pagata al prezzo dell’esclusione»: così Carla Lonzi, nel Manifesto di rivolta femminile del 1970 (ripubblicato un anno fa da La Tartaruga), attaccava il ruolo materno subordinato e recluso che le donne della sua generazione ereditavano dalla tradizione. L’effetto della sua denuncia era paradossale: ribaltava completamente l’idea secondo la quale le donne apparterrebbero “per natura” alla sfera domestica, proprio perché partoriscono i figli, li allatta



