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Nel 1947 il boom non era ancora cominciato, quindi prego Andrea Donaera (autore qualche giorno fa di un articolo sui boomer che si opporrebbero ai cambiamenti della lingua) di non considerarmi un padre impositivo ma semmai un nonnetto petulante.
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Il tema è assai vecchio. Ricordo Arbasino, a generazioni invertite, che rivendicava il diritto di scrivere «trend» contro la sfuriata di Nanni Moretti in Palombella rossa («ma come parlate?» ecc.) – che le lingue cambino continuamente non può essere negato da nessuno che sia appena ragionevole.
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Ma è curioso che i sostenitori della libertà di scrivere e parlare siano così rigidi nel condannare certe parole.
Attenti alla libertà linguistica che diventa sciatteria e censura
17 giugno 2021 • 20:24Aggiornato, 28 ottobre 2021 • 17:20