«Per molti anni James Madison, con il suo metro e sessantadue di altezza, aveva detenuto il titolo di presidente più basso nella storia degli Stati Uniti. Poi era arrivata la presidente Green a infrangere il suo record. Paulina Green era alta un metro e cinquanta. E le piaceva ricordare che Madison aveva sconfitto DeWitt Clinton, alto un metro e novanta».

Questo è l’incipit di Per niente al mondo di Ken Follett, da Mondadori, il romanzo dello scrittore inglese che vince l’ultima classifica dell’anno. Quella più ricca, che alza i volumi del mercato. Quella in cui Per niente al mondo vende quasi 30mila copie.

È un librone di più di 700 pagine ricche di suspense geopolitica, che si tendono fino all’explicit: «E poi, finalmente, cedette alle lacrime». Secondo la sua legge del racconto: non c’è fiction senza emozione e sorpresa. Il romanzo muove dal cuore del deserto del Sahara, dove due agenti dell’intelligence sono sulle tracce di un potente gruppo di terroristi contrabbandieri di droga, e si sposta tra Cina e Stati Uniti, dove per la prima volta è diventata presidente una donna, Pauline Green.

Studiando come era scoppiata la Prima guerra mondiale Follett ha avuto modo di riflettere sulla genesi dei conflitti. In fondo quella scoppiata nel 1914 era una guerra che nessuno voleva. Può accadere ancora? L’esca narrativa di ogni romanzo controfattuale. Qui succede che la Terza guerra mondiale, nucleare, sia imminente. Ed è raccontata da uno scrittore che ama assieme le storie di William Shakespeare e quelle di Roald Dahl e ha dichiarato che non scriverà mai un saggio. Neppure sul blues, che ama e suona.

Nessuno prevale

In generale l’analisi delle classifiche ci dice che non c’è un libro che prevalga, anzi nessuno dei più forti ha resistito per più di una settimana in cima, dove con Follett si sono alternati e si battono a pari copie: Adrenalina di Zlatan Ibrahimović, La casa senza ricordi di Donato Carrisi, i libri di Zerocalcare e del long bestsellerista Fabio Volo. In ordine, scalando le posizioni fino al quinto. Questi i libri più acquistati dagli italiani nell’ultimo mese.

Notevole la prestazione di Zerocalcare che con la novità di Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, Bao, porta in classifica molti sui titoli, a partire dallo storico long seller La profezia dell’Armadillo, affermando, con le sue quasi centomila copie, un genere non scontato come il graphic novel, il romanzo a fumetti di cui Zero è maestro assoluto.

Notevole anche il supporto che i due più importanti premi letterari italiani, lo Strega e il Campiello, hanno fornito ai loro vincitori Due vite di Emanuele Trevi, Neri Pozza, e L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, Bompiani, due libri belli e non scontati, ormai oltre e verso le centomila copie.

La notizia edificante è che #ioleggoperché, l’azione dell’Aie a favore delle biblioteche scolastiche cresce e chiude l’anno con un bilancio straordinario di 450.000 libri, di cui 350mila donati dai cittadini (349.257 per la precisione) nelle 2.743 librerie aderenti e destinati alle biblioteche scolastiche delle 20.388 scuole iscritte in tutta Italia. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: «Un grande risultato».Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «Straordinario il senso di comunità che circonda la scuola». I titoli più donati? Il Piccolo Principe, dissento, La Fabbrica di cioccolato, esulto.

Alcuni lettori mi hanno scritto per chiedermi la mia classifica. Preferisco l’analisi dei dati. Una classifica personale non ha molto senso, così come è difficile stabilire il significato del termine “qualità” delle tante classifiche di fine anno che cercano con zelo e impegno di mitigare il giudizio del mercato. Che almeno è statistico e fenomenologico.

Ecco: il migliore romanzo dell’anno per me è una serie tv, la shakesperiana, dentro il mondo dei media, Succession di Jesse Armstrong in onda su Sky. Per la narrativa italiana penso che segnino il 2021: La città dei vivi di Nicola Lagioia, Einaudi, Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti, Di chi è la colpa di Alessandro Piperno, Mondadori, e Sono cose che passano di Pietrangelo Buttafuoco, La nave di Teseo.

Per la saggistica Quando abbiamo smesso di capire il mondo di Benjamìn Labatut, Adelphi, Stile Alberto di Michele Masneri, Quodlibet, e il fondamentale Contro l’impegno, Rizzoli, di Walter Siti.

Buone feste a tutti. Leggendo. Libri e Domani.

 

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