- Nel decimo libro della Storia naturale Plinio accenna anche agli storni. Anzitutto, al loro volo: «È tipico degli storni volare in stormi di forma sferica, tenendosi tutti stretti verso il centro».
- Ma come sono distribuite le velocità e le accelerazioni degli uccelli? Come possono virare insieme senza urtarsi? Esiste un direttore d’orchestra, o il comportamento collettivo è auto-organizzato?
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Come sempre nella scienza, a domande di questo genere si può tentare di rispondere in due modi antitetici: percorrendo la “via bassa”, che osserva i fatti e ne deduce a posteriori le leggi, o imboccando la stretta e rischiosa “via alta”, che postula a priori le leggi e le mette poi alla prova dei fatti.
Nel decimo libro della Storia naturale, dedicato agli uccelli, Plinio accenna anche agli storni. Anzitutto, al loro volo: «È tipico degli storni volare in stormi di forma sferica, tenendosi tutti stretti verso il centro». E poi, ai loro suoni: «Agrippina aveva un tordo che imitava la voce umana, cosa mai vista prima. Nel momento in cui scrivo, i giovani Cesari (Britannico e Nerone) hanno invece degli storni e degli usignoli che imparano il greco e il latino: vengono addestrati continuamente, e



