Cultura

L’industria dei cartoon è la migliore sinergia della televisione italiana

Il cartoon italiano è un settore in cui le politiche dello stato hanno mostrato il peggio e il meglio di quanto sanno combinare 

  • Il cartoon italiano decolla nei tardi anni Cinquanta insieme a Carosello, l’access prime time del monopolio Rai dopo il quale ogni bambino andava a nanna. 
  • Il successo di Carosello termina con la fine del monopolio italiano e l’avvento della televisione commerciale di Silvio Berlusconi.
  • Ma i cartoon riescono a reinventarsi anche senza il supporto dello stato fino a spingere la Rai (grazie ai soldi del canone), a stanziare un budget, modesto ma mirato per animare personaggi del fumetto più nostrano, come Lupo Alberto, Corto Maltese, Geronimo Stilton o Le Winx

Il cartoon italiano è un settore non così grande da confondere né così piccolo da esser trascurabile. Per questo può essere preso come un buon campione dei nessi che corrono fra le principali leve di sviluppo: i retaggi culturali, le pratiche di mestiere, le azioni delle imprese e, tutt’altro che ultime, le politiche di stato che in questo campo hanno mostrato il peggio e il meglio di quanto sanno combinare. Le origini Il cartoon italiano decolla nei tardi anni Cinquanta insieme a Carosello

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