racconti estivi

Lo scocciatore sul treno che mi fa sentire in colpa

  • Mi appoggiai indietro sul sedile, attenta a non sfiorare i braccioli con la piccola sezione nuda degli avambracci. Quel contatto è capace di darmi i brividi, per fortuna so come evitarlo. Fuori, un glorioso giorno d’estate. Sarebbe stato bello passarlo in qualsiasi altro posto che non fosse il treno.

  • I seccatori seriali si appigliano ai pretesti più esili per iniziare una conversazione e tessere le loro trame moleste.

  • Ma una parte di noi si sente responsabile del loro zelo, pensa che dobbiamo sorridere e offrire un po’ di pietà.

Mi appoggiai indietro sul sedile, attenta a non sfiorare i braccioli con la piccola sezione nuda degli avambracci. Quel contatto è capace di darmi i brividi, per fortuna so come evitarlo. Fuori, un glorioso giorno d’estate. Sarebbe stato bello passarlo in qualsiasi altro posto che non fosse il treno. Essere in treno è come non essere da nessuna parte, dov’ero io? Mi imposi di smetterla prima dell’attacco di panico. Per fortuna so evitare anche quelli, o comunque nessuno si è mai accorto di nien

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