- Negli anni Novanta, il rap italiano è stato caratterizzato dal fenomeno della “scena vera”, con un’esaltazione dell’autoproduzione e il ritorno alle origini: una golden era che ha portato alla massima espansione e normalizzazione del genere.
- Un processo simile si intravvede nel panorama della stand-up comedy, anche se la pandemia ha segnato una battuta d’arresto per i comici a metà fra satira televisiva e nuovo corso.
- Per una nuova infornata di talenti usciti da palchi improvvisati si apre però la possibilità di ridefinirsi, fra riscoperta del vintage e attenzione alla contemporaneità.
Verso la fine degli anni Novanta, tra alcuni gruppi rap italiani cominciò a diffondersi il concetto di “scena vera”: un misto di canonizzazione dello stile, esaltazione della cultura delle autoproduzioni e delle produzioni dal basso – con conseguente disprezzo per chiunque raggiungesse un livello di notorietà tale da permettergli di lasciare il circuito degli aficionados e per le iniziative di massa promosse da radio e emittenti televisive – e ritorno alle origini, accompagnato dalla scoperta o


