Tullio Pericoli, 2003
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Tullio Pericoli, 2003
  • «Non l’hai nemmeno letto», mi rimproverai, mentre cercavo disperatamente di ricostruire quello che mi aveva detto mio padre in ospedale. Rammentai allora che in quella mezz’ora citò un libro, uno soltanto. Era l’Ulisse di Joyce.
  • Ludovica rimase molto colpita e incuriosita dalla storia dei libri e dal resoconto dell’ultimo colloquio con mio padre. Non mancò un rimprovero affettuoso: «Ma come è possibile che non ti ricordi dove hai messo l’appunto?»
  • Ci perdemmo nell’osservare tutte quelle cose che riempivano lo studio: quadri, fotografi e, macchine da scrivere, medaglie, ritagli, appunti, riviste, cartoline.

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