Cultura

Mai e poi mai dire la verità. La moralità spietata di Lacci

(Illustrazione di Marilena Nardi)
(Illustrazione di Marilena Nardi)

Nella versione cinematografica del romanzo di Starnone sul disfacimento di un amore il fascino letterario evapora e rimane la violenza, immediata e forte. Si vedono un uomo e una donna che si ammazzano a causa della verità

  • Lacci esce al cinema il primo ottobre. È la quindicesima regia per Daniele Luchetti. La sceneggiatura è scritta dall’autore del libro da cui è tratto il film, Domenico Starnone, e da Francesco Piccolo.
  • Il romanzo è costruito in forma epistolare. Il tema centrale è il tradimento.
  • Lacci è il romanzo del disfacimento dell’amore, della gabbia dei legami, dell’egoismo, della paura del dolore proprio e altrui.

Quando siamo piccoli, non c’è adulto che non ci ripeta: non si dicono le bugie, di’ la verità. Di’ sempre la verità. La verità vince sempre – ce lo insegnano i nostri genitori, i maestri a scuola, le favole che le leggiamo, i cartoni animati e i film che guardiamo, ce lo ripetiamo tra noi, piccoli ma molto saggi: non si dicono le bugie, la verità vince. Chi ha avuto un’educazione cattolica l’ha sentito ancora di più: dire le bugie è peccato, se dici una bugia ti devi confessare. Dio ti vede sem

Per continuare a leggere questo articolo