L’arte di domani

Il museo del design a Milano che riscopre il fascino analogico

Veduta parziale della esposizione Uno a uno. La specie degli oggetti Foto Greta Gandini Courtesy ADI Design Museum, Milano
Veduta parziale della esposizione Uno a uno. La specie degli oggetti Foto Greta Gandini Courtesy ADI Design Museum, Milano
  • In tempi di virtualità e di eventi annullati per il Covid, l’Associazione per il design industriale ha fatto il miracolo: è riuscita ad aprire un museo senza algoritmi e digitale, ma con la pura poesia degli oggetti made in Italy.
  • Per una volta, i designer – col sostegno dei produttori – battono antichi compagni di strada nella difficile ricostruzione dell’universo degli oggetti, di come comunicarli e di come rendere la materia del progetto affascinante come merita: non solo per le ricche committenze private, ma per un grande pubblico e la sua cultura popolare.
  • E perfino le merci, sostanza ultima del design, quando riescono a superare gli angusti confini della negoziazione tra invenzione e capitale e assumono significato culturale ed emozionale, entrano legittimamente nella storia dell’arte.

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