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Il termine “antropocene” è ormai entrato nel linguaggio comune. È stato coniato nel 2000 dall’olandese Paul Crutzen e voleva indicare una nuova èra geologica. Quella, cioè, in cui l’intero globo viene modificato dall’azione dell’uomo.
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La letteratura, in questi anni, ha assorbito questa consapevolezza in diversi modi. Tramite la nostra azione sul mondo, abbiamo iniziato a vedere tutto ciò che uomo non è. E abbiamo iniziato, lentamente, ad assumerne il punto di vista.
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Smarrimento e Capannone n°8 sono libri diversi. Ma con il trasporto di chi è padre da poco: credo che Smarrimento sia, a oggi, il più importante romanzo sull’essere genitori nell’epoca del cambiamento climatico.
Raccontare l’antropocene e il dolore del mondo
06 dicembre 2021 • 20:52Aggiornato, 06 dicembre 2021 • 22:00