Finzioni

Nessun luogo, da nessuna parte: i viaggi randagi di Luigi Ghirri e Franco Guerzoni

Non sono soltanto una vicenda biografica: sono una metafora di un modo di guardare il mondo. Un modo che non pretende di conquistare, ma di lasciarsi attraversare; che non cerca verità assolute, ma accetta la complessità e le sfumature. Proprio come la nebbia della pianura, che offusca e rivela, che confonde e svela

  • Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani, sullo sfogliatore online e in edicola.

C’è un’immagine che basta da sola a evocare un intero mondo: due giovani artisti emiliani negli anni Settanta, una vecchia Cinquecento, una macchina fotografica passata di mano in mano, e davanti agli occhi la pianura infinita. Luigi Ghirri e Franco Guerzoni partono così, senza meta, randagi nel vero senso della parola, inseguendo il miraggio di un’immagine o di un frammento che possa restituire la misura di ciò che ancora non conoscono. In macchina tra Modena e Reggio, senza itinerario garantit

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